(…) Dal punto di vista fenomenologico la vergogna viene descritta come un senso improvviso e sgradevole di nudità, di sentirsi scoperti, spogliati, smascherati e il conseguente desiderio di sparire, di sprofondare, di diventare invisibili. Mentre ci vergognamo ci sentiamo paralizzati, bloccati, pietrificati, come se il solo fatto di muoversi mettesse ancora più in luce la nostra nudità. La sensazione generale che ne deriva è una sorta di profondo turbamento, di disorientamento, di confusione mentale.
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