Claudio Naranjo sul fine della terapia della Gestalt
“Il fine immediato della terapia gestaltica è quello di ristabilire la awareness: questa parola, che in italiano possiamo tradurre con “consapevolezza”, è la più importante nel vocabolario del buddhismo e fa riferimento al processo di “ristabilire l’attenzione” o la “capacità esperienziale”. Nella gestalt, invece, ciò che si pretende fare è ristabilire le funzioni dell’organismo e della personalità che portano l’individuo alla sua condizione di completezza e all’espressione piena delle sue potenzialità.
Un presupposto della terapia Gestalt è che la coscienza, di per sé, produce sviluppo e cambiamento”.
…
L’enfasi della terapia gestaltica sulla consapevolezza, più che sulla comprensione, sottolinea l’importanza del “contatto”: con questo termine si intende il processo immediato qui e ora, e si sottolinea la base sensoriale ed emozionale di tale processo. L’intervento del terapeuta è pertanto essenzialmente non interpretativo, ma si dirige piuttosto al risveglio della consapevolezza, da parte del paziente, di ciò che sta facendo e sentendo. L’enfasi non cade, dunque, sullo spiegare il suo comportamento o comprendere i suoi perchè, ma piuttosto sul percepire il “come” della sua esperienza. Questa presa di coscienza porta di per sé a nuove esperienze e a nuove sfide.”
Claudio Naranjo – Per una Gestalt viva